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Diritto all'Oblio

Il diritto all'oblio nell'era digitale: una tutela fondamentale della reputazione personale

Nell'attuale società dell'informazione, in cui la comunicazione digitale ha assunto un ruolo centrale nella vita quotidiana di ciascuno di noi, la possibilità di diffondere, condividere e accedere rapidamente a contenuti multimediali – fotografie, video, file audio, articoli, post – è diventata estremamente semplice e immediata. Tale libertà di condivisione, se da un lato rappresenta un'opportunità di espressione e partecipazione attiva alla vita pubblica, dall'altro può dar luogo a conseguenze gravi sul piano della tutela della riservatezza e della reputazione personale.

Accade sempre più spesso che vengano pubblicati online contenuti che, pur essendo in origine legittimi, con il passare del tempo divengono pregiudizievoli per l'immagine, l'onore o la dignità della persona cui si riferiscono. Si pensi, ad esempio, a un articolo giornalistico che riferisce di un procedimento penale in corso nei confronti di un determinato soggetto. Anche qualora il fatto sia stato oggetto di assoluzione o archiviazione, la permanenza di tali notizie in rete può offrire una visione distorta e cristallizzata della realtà, proiettando sul soggetto un'ombra ingiustificata e ormai superata.

Il problema è aggravato dalla facilità con cui i motori di ricerca – Google su tutti – consentono l'accesso a queste informazioni, rendendo possibile a chiunque rintracciarle digitando semplicemente il nome della persona interessata. La persistenza dei dati online, in questo contesto, può alimentare pregiudizi, ostacolare opportunità lavorative e compromettere relazioni personali e sociali.

Proprio per rispondere a queste esigenze di tutela, il nostro ordinamento riconosce il cosiddetto "diritto all'oblio", ovvero il diritto di ogni individuo a non restare esposto sine die alle conseguenze dannose derivanti dalla reiterata pubblicazione di notizie che, pur legittime al momento della loro diffusione, hanno perso rilevanza pubblica o attualità. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7559 del 2020, ha definito tale diritto come «il giusto interesse di ogni persona a non restare indeterminatamente esposta ai danni ulteriori che arreca al suo onore e alla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia in passato legittimamente divulgata».

In attuazione di questo principio, il diretto interessato può richiedere la rimozione o de-indicizzazione dei link che rimandano a contenuti lesivi, agendo nei confronti dei titolari dei motori di ricerca o degli editori delle testate online, con l'obiettivo di far cessare la diffusione di notizie non più pertinenti.

Tale diritto trova oggi una solida base normativa a livello europeo nel Regolamento (UE) 2016/679 (General Data Protection Regulation – GDPR), che ha rafforzato la posizione del cittadino in qualità di titolare dei propri dati personali, prevedendo, tra gli altri, i seguenti diritti fondamentali:

- Il diritto alla rettifica, per correggere dati inesatti o non aggiornati;

- Il diritto alla cancellazione (o diritto all'oblio), nei casi in cui i dati non siano più necessari rispetto alle finalità per cui sono stati raccolti o trattati;

- Il diritto alla limitazione del trattamento, per sospendere temporaneamente l'utilizzo dei dati;

- Il diritto di opposizione, che consente di interrompere il trattamento in presenza di motivi legittimi prevalenti;

- Il diritto alla de-indicizzazione, specificamente volto a rimuovere dai risultati dei motori di ricerca i collegamenti a contenuti obsoleti o lesivi.


Lo Studio Legale dell'Avvocato Lo Bocchiaro offre ai propri assistiti una consulenza completa e personalizzata per tutelare i propri diritti nell'ambito del trattamento dei dati personali, e in particolare nell'esercizio del diritto all'oblio. L'assistenza legale si concretizza nell'invio di istanze formali ai provider digitali e redazioni, nella gestione delle relazioni con le autorità competenti e, se necessario, nella promozione di azioni giudiziarie finalizzate alla tutela dell'identità personale e alla salvaguardia della dignità del soggetto coinvolto.

In un'epoca in cui ogni informazione rischia di restare permanentemente incisa nella memoria digitale della rete, il diritto all'oblio rappresenta uno strumento essenziale per restituire alle persone il controllo sul proprio passato e sulla propria immagine pubblica, nel rispetto del delicato equilibrio tra libertà di espressione, diritto di cronaca e tutela della persona.



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